giovedì 29 novembre 2007

Il bello della competizione

La legislazione in Italia che riguarda la pubblicità comparativa mette in catene la creatività che oltreoceano genera degli spot davvero molto divertenti.

La pubblicità comparativa (a ben vedere già presente negli Stati Uniti da oltre cinquant'anni) è stata introdotta nel nostro ordinamento soltanto nel 2000 con il decreto legislativo n.67 in attuazione della dir. 97/55/Ce (modificativa della dir. 84/450/Cee) integrando il d.lgs. 74/92.
(clicca qui per leggere il decreto )

E' sintomatico della paura verso tale tipo di pubblicità anche il fatto che lo stesso decreto si occupi nello stesso testo sia di pubblicità ingannevole che comparativa.


Naturalmente tutta questa giurisdizione non crea i presupposti per delle idee accattivanti.
Da noi, eroicamente, ci ha provato Tele2 ma il risultato è stato un insieme di numeri, percentuali che hanno solo appesantito l'idea di partenza.

Tutt'altra storia si ha oltreoceano dove le comparative sono le pubblicità in cui oltre al beneficio effettivo si mettono in gioco soprattutto i valori simbolici che una marca porta con sè. Hanno fatto storia le battaglie di Pepsi e Coca Cola



Sulla stessa scia, Steve Jobs affida la sua pubblicità on-line soprattutto alle esilaranti gag del giovane aitante Mac contro il paffuto e sempre impettito PC


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